(NON SOLO) CINEMA IN MANIFATTURA 2023 – Il programma
Dal 26 luglio al 27 agosto torna l'arena estiva di Manifattura Tabacchi, tutte le sere alle 21.15: anteprime, eventi speciali, ospiti, film in lingua originale e grandi classici. Ingresso libero! (fino a esaurimento posti disponibili).
26 luglio-27 agosto 2023Descrizione
Una ricca selezione di film, tematiche e immagini, un programma in perfetto equilibrio tra titoli classici, nuove scoperte e approfondimenti tematici. Inaugurazione il 26 luglio con il musicista Frankie hi-nrg mc che presenta l’anteprima del film Rheingold del pluripremiato regista Fatih Akin, storia vera di un rapper tedesco di origini curde; un’opera travolgente che mescola film biografico, romanzo di formazione e thriller.
Di seguito il programma completo. Vi aspettiamo!
(NON SOLO)
CINEMA IN MANIFATTURA 2023
Le vie del cinema
@ Maker Street – Manifattura Tabacchi di Firenze
Dal 26 luglio al 27 agosto (tutti i film iniziano alle 21.15)
A cura di Fondazione Stensen
Ingresso gratuito!
(fino ad esaurimento dei posti disponibili)
SCARICA IL PROGRAMMA IN PDF >>>
Programma:
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Il cinema di montagna – Visioni dalla Cineteca del Club Alpino italiano
In collaborazione con Cai – sezione di Firenze
Martedì 8 agosto
Wild love di P. Autric, C. Yvergniaux, Z. Sottiaux, L. Georges, M. Laudet, Q. Camus (Francia 2018, 6’)
This mountain life di Grant Baldwin (Canada 2018, 77’) – versione orig. sott. ita
Mercoledì 16 agosto
Ice Merchants di João Gonzalez (Portogallo, Francia, Regno Unito 2022, 14’)
Return to Mount Kennedy di Eric Becker (USA 2018, 80’) – versione orig. sott. ita
Giovedì 24 agosto – Lo sguardo sulle Apuane
Il sasso di Bruno Bozzetto (Italia 1985, 7’)
Cosa c’è sotto le nuvole di Alberto Grossi (Italia 2004, 16’)
Aut out di Alberto Grossi (Italia 2010, 14’)
Cave Cavem di Alberto Grossi (Italia 2019, 30’)
Carie di Achille Mauri, Marzio Nardi (Italia 2020, 25’)
alla presenza di Alberto Grossi
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Da Berlusconi all’Intelligenza artificiale. Il cinema di Erik Gandini.
“Ho sempre visto il documentario come un modo per catturare, esporre e dare un senso al mio tempo.”
Martedì 1° agosto
La teoria svedese dell’amore di Erik Gandini (Ita/Sve 2015, 76’)
+
Chirurgo ribelle di Erik Gandini (Ita/Sve 2017, 51’)
Venerdì 11 agosto
Videocracy – Basta apparire di Erik Gandini (Ita/Sve 2009, 85’) – versione ita sub. eng.
Martedì 22 agosto
After Work di Erik Gandini (Sve 2023, 81’)
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Evento speciale Cinema&Fotografia
Venerdì 28 luglio
A History of the World according to Getty Images di Richard Misek (Uk/Nor 2022, 19’) – v. orig. sott. ita
a seguire
Infinito – L’universo di Luigi Ghirri di Matteo Parisini (Ita 2022, 73’)
In collaborazione con UnArchive Found Footage Fest
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Berlino è sexy – Tre film e una città.
Domenica 6 agosto
Goodbye Lenin di Wolfgang Becker (Ger 2003, 120’)
Domenica 13 agosto
Berlin Calling di Hannes Stöhr (Ger 2008, 105’) – versione orig. sott. ita
Venerdì 25 agosto
Victoria di Sebastian Schipper (Ger 2015, 140’)
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Classiche visioni. Questo film lo vidi al cinema!
Domenica 30 luglio
L’Infernale Quinlan di Orson Welles (Usa 1958, 93’) – versione orig. sott. ita
Giovedì 3 agosto
Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard (Fra 1960, 90’) – versione orig. sott. ita
Lunedì 7 agosto
I guerrieri della notte di Walter Hill (Usa 1979, 94′) – versione orig. sott. ita
Martedì 15 agosto
Frankenstein junior di Mel Brooks (Usa 1974, 105’)
Domenica 20 agosto
Eva contro Eva di Joseph L. Mankiewicz (Usa 1950, 138’) – versione orig. sott. ita
Domenica 27 agosto
Bande à part di Jean-Luc Godard (Fra 1964, 95’) – versione orig. sott. ita
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Le cartoline non le manda più nessuno: istantanee dal mondo
Mercoledì 2 agosto
Ema di Pablo Larraín (Cile 2019, 102’) – versione orig. sott. ita
Venerdì 4 agosto
I miserabili (Les Misérables) di Ladj Ly (Fra 2019, 103’)
Sabato 12 agosto
Morto Stalin se ne fa un altro di Armando Iannucci (Uk/Be 2017, 106′)
Lunedì 14 agosto
Leila e i suoi fratelli di Saeed Roustayi (Iran 2022, 165’) – versione orig. sott. ita
Sabato 19 agosto
La notte del 12 di Dominik Moll (Fra 2022, 114’)
Lunedì 21 agosto
Coma di Bertrand Bonello (Fra 2022, 80’) – versione orig. sott. ita
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Carlo Pellegrini presenta
Giovedì 27 luglio
Madre di Rodrigo Sorogoyen (Spagna/Francia 2019, 129′)
Lunedì 31 luglio
Nessuno deve sapere di Bouli Lanners (Fra/Be/Uk 2021, 99’) – versione orig. sott. ita
Sabato 5 agosto
Official secrets – Segreto di Stato di Gavin Hood (UK/USA 2019, 112’)
Giovedì 10 agosto
3000 anni di attesa di George Miller (Usa 2022, 108’)
Venerdì 18 agosto
La doppia vita di Madeleine Collins di Antoine Barraud (Francia 2021, 103′)
Mercoledì 23 agosto
Mademoiselle di Park Chan-wook (Cor 2016, 145’)
Sabato 26 agosto
Passeggeri della notte di Mikhaël Hers (Fra 2022, 111’) – versione orig. sott. ita
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Anteprime – il cinema che verrà
Film di apertura – anteprima
Mercoledì 26 luglio
Rheingold di Fatih Akin (Ger/Ita/Olanda 2022, 138’)
alla presenza di Frankie Hi nrg Mc
Sabato 29 luglio
Kursk di Thomas Vinterberg (Be/Lux/Fra 2018, 117’) – versione orig. sott. ita
Mercoledì 9 agosto
La lunga corsa di Andrea Magnani (Italia 2022, 88’)
Alla presenza del regista Andrea Magnani
Giovedì 17 agosto
Wolfkin di Jacques Molitor (Be/Lux 2022, 90’) – versione orig. sott. ita
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Calendario:
(tutte le proiezioni alle ore 21.15)
anteprima
Mercoledì 26 luglio
Rheingold di Fatih Akin (Ger/Ita/Olanda 2022, 138’)
Metà anni ‘80: dall’inferno di una prigione irachena, Giwar Hajabi arriva in Germania con la sua famiglia e approda in fondo al mondo. In poco tempo passa da piccolo criminale a grande spacciatore, guadagnandosi il soprannome di Xatar (“pericoloso”). Il pluripremiato regista Fatih Akin racconta la sensazionale storia vera del rapper curdo Xatar – dalla guerra, al ghetto, fino alle vette della musica mondiale – in un’opera travolgente che mescola film biografico, romanzo di formazione e heist comedy, tra Romanzo Criminale e il miglior Guy Ritchie. Con i testi delle canzoni adattati da Frankie hi-nrg mc, nostro ospite in Manifattura!
alla presenza di Frankie Hi nrg Mc
Giovedì 27 luglio
Madre di Rodrigo Sorogoyen (Spagna/Francia 2019, 129′)
Una donna alle prese con una faticosa, se non impossibile, elaborazione del lutto. Il film, presentato a Venezia nel 2019 nella sezione Orizzonti, dove la bravissima Marta Nieto è stata premiata come miglior attrice, è ispirato all’omonimo cortometraggio realizzato dallo stesso Sorogoyen un paio d’anni prima. Il talentuoso regista spagnolo gioca nuovamente a plasmare e ridefinire i generi cinematografici. Dopo un incipit drammatico, teso e folgorante, Madre presenta una significativa e scioccante ellissi temporale che permette al film di mutare pelle e trasformarsi in qualcosa di completamente diverso.
Venerdì 28 luglio
A History of the World according to Getty Images di Richard Misek (Uk/Nor 2022, 19’)
Un corto illuminante su come funziona il più grande archivio di immagini del mondo, di come disponga dell’immaginario collettivo e una provocazione visiva che fa riflettere sui labili confini tra possesso, copyright e libertà di espressione nell’epoca di massima riproducibilità dell’immagine. Fondamentale.
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Infinito – L’universo di Luigi Ghirri di Matteo Parisini (Ita 2022, 73’)
Una sintesi elegante e documentata dell’opera di Luigi Ghirri, diventato un fotografo di fama internazionale dopo aver abbandonato, a metà anni settanta, il suo lavoro poco amato di progettista. Scomparso nel 1992 a Roncocesi, frazione di Reggio Emilia, ha costruito un’iconografia che non esisteva e le ha conferito uno status di terra mitica, riconoscibile eppure dalle linee di fuga e dagli orizzonti illimitati.
anteprima
Sabato 29 luglio
Kursk di Thomas Vinterberg (Be/Lux/Fra 2018, 117’) – versione orig. sott. ita
Il Kursk, fiore all’occhiello della Flotta del Nord della Marina russa, intraprende la prima esercitazione in dieci anni per una manovra che coinvolge trenta navi e tre sottomarini. Il 12 agosto del 2000 qualcosa va storto e due esplosioni affondano il sommergibile nelle acque del Mare di Barents. Oltre la tragedia umana, il racconto del disastro del Kursk è la narrazione della fine del sogno in cui la Russia si poteva ancora vantare della sua eccellenza tecnologica, della sua capacità militare e del suo status di potenza mondiale, nei primi giorni in cui Putin era stato eletto Presidente.
Domenica 30 luglio
L’infernale Quinlan di Orson Welles (Usa 1958, 93’) – versione orig. sott. ita
Uno dei massimi capolavori del geniale Orson Welles. A dir poco memorabili e indimenticabili il magistrale e virtuosistico piano sequenza iniziale (uno dei più famosi della storia del cinema), l’interpretazione di un istrionico e gigantesco Welles nei panni del corrotto capitano di polizia Hank Quinlan e la sublime performance di Marlene Dietrich nel ruolo della zingara Tanya, sua amica di vecchia data, a cui viene affidata l’ultima – cruciale – battuta del film.
Lunedì 31 luglio
Nessuno deve sapere di Bouli Lanners (Fra/Be/Uk 2021, 99’) – versione orig. sott. ita
Dopo aver perso la memoria in seguito a un ictus, Phil incontra Millie che abita in una parte desertica dell’isola di Lewis in Scozia. La donna inizia a prendersi cura di lui, confidandogli che una volta, prima della malattia, avevano una relazione segreta. Una storia minimalista e fuori dagli schemi, dalle atmosfere tenere e malinconiche, che racconta la vita facendo al contempo i conti con la morte.
Martedì 1° agosto
La teoria svedese dell’amore di Erik Gandini (Ita/Sve 2015, 76’)
È noto che la Svezia si sia costituita in una società perfettamente organizzata, spesso presa a modello e simbolo delle più alte conquiste del progresso umano. Il film nasce da una riflessione sul manifesto proposto dal parlamento svedese nel 1972, che aveva decretato l’indipendenza degli abitanti come necessità e obiettivo per l’intero popolo: indipendenza dei figli dai padri, delle mogli dai mariti, degli anziani dai figli. L’indipendenza però limita i contatti e le interazioni: così metà della popolazione vive sola, sempre più donne diventano madri single con l’inseminazione artificiale. Gandini solleva una questione: “Perché una vita sicura e protetta può rivelarsi tanto insoddisfacente?”.
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Chirurgo ribelle di Erik Gandini (Ita/Sve 2017, 51’)
Erik Erichsen è un chirurgo svedese che, dopo ben trent’anni di onorata carriera in un ospedale della sua patria, ormai stanco di tutti i cavilli burocratici che ha dovuto affrontare, decide di trasferirsi in un posto dove niente e nessuno potrà mettersi tra lui e il suo più grande amore: operare in Etiopia.
Mercoledì 2 agosto
Ema di Pablo Larraín (Cile 2019, 102’) – versione orig. sott. ita
Ema è un’opera libera e coraggiosa, che strizza l’occhio al musical e alla videoarte, capace di spiazzare e destabilizzare anche i profondi conoscitori ed estimatori del cinema di Pablo Larraín, impostosi alla ribalta internazionale con la trilogia sulla feroce e sanguinaria dittatura di Pinochet. Dopo aver fatto i conti col passato doloroso del suo Paese, il Cile, Larraín per la prima volta volge il suo sguardo al presente e pone la sua lente d’ingrandimento su un’altra straordinaria figura femminile, dopo quelle dei suoi biopic non convenzionali incentrati su Jacqueline Kennedy e Lady Diana. Ema è una giovane ballerina che decide di separarsi dal suo compagno e coreografo, dopo aver deciso di rinunciare al figlio che hanno adottato ma che non sono mai stati in grado di crescere. Da qui un percorso non lineare alla ricerca di un nuovo equilibrio, sullo sfondo della città portuale di Valparaiso.
Giovedì 3 agosto
Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard (Fra 1960, 90’) – versione orig. sott. ita
Primo, epocale, lungometraggio di Jean-Luc Godard, uno tra i più importanti, seminali e influenti autori nella storia del cinema, che nel corso della sua lunga carriera si è continuamente rinnovato. Un esordio folgorante che ha contribuito ad aprire la fortunata e imprescindibile stagione della Nouvelle Vague, capace di reinventare e innovare il linguaggio cinematografico.
Michel (Jean-Paul Belmondo), dopo aver ucciso un poliziotto, si nasconde nell’appartamento parigino di Patricia (Jean Seberg), una giovane giornalista con cui vorrebbe condividere la sua vita spericolata, in attesa di trovare i soldi necessari per la fuga.
Venerdì 4 agosto
I miserabili (Les Misérables) di Ladj Ly (Fra 2019, 103’)
Quest’estate le banlieue francesi hanno nuovamente preso fuoco dopo l’uccisione da parte di un poliziotto di un diciassettenne che non si era fermato a un posto di blocco. Il bel film d’impegno civile di Ladj Ly è incentrato proprio su queste tematiche complesse e difficili, sulla vita nelle banlieue parigine, raccontate in modo lucido, crudo e trasparente, come aveva già fatto a metà anni ‘90 Mathieu Kassovitz nel suo film di culto, L’Odio.
Sabato 5 agosto
Official secrets – Segreto di Stato di Gavin Hood (UK/USA 2019, 112’)
Nel 2003 Katharine Gun, agente dell’intelligence governativa britannica, viene a conoscenza di un piano di spionaggio anglo-americano finalizzato a ricattare illegalmente alcuni membri del Consiglio di sicurezza ONU per legittimare l’invasione dell’Iraq. Correndo un grande rischio, personale e professionale, Katharine fa trapelare le informazioni riservate che così finiscono in prima pagina su “The Observer”. Ispirato a una storia vera, il film è tratto dal libro “The Spy Who Tried to Stop a War” di Marcia e Thomas Mitchell.
Domenica 6 agosto
Goodbye Lenin di Wolfgang Becker (Ger 2003, 120’)
Christiane, una mite e tranquilla madre di famiglia nella Germania dell’Est, cade in coma poco prima della caduta del muro di Berlino. Quando si risveglia i figli si adoperano perché non scopra che il Paese è finito nelle mani dei capitalisti. Il film, uno dei più grandi successi di sempre del cinema tedesco, è ispirato al fenomeno post-riunificazione dell’Ostalgie, ovvero la nascita di un sentimento nostalgico che si è diffuso nei primi anni ‘90 nella ex Germania Orientale a seguito della scomparsa della DDR.
Lunedì 7 agosto
I guerrieri della notte di Walter Hill (Usa 1979, 94′) – versione orig. sott. ita
Il capolavoro febbrile, notturno e metropolitano diretto da Walter Hill nel 1979, divenuto un film di culto a livello internazionale, torna al cinema in una magnifica ed elettrizzante versione restaurata. Un film, dai tempi perfetti, che ha fatto scuola e che ha segnato un immaginario, vagamente ispirato all’Anabasi di Senofonte, fonte di ispirazione per decine e decine di titoli usciti negli anni seguenti.
Martedì 8 agosto
Wild love di P. Autric, C. Yvergniaux, Z. Sottiaux, L. Georges, M. Laudet, Q. Camus (Francia 2018, 6’)
Durante una romantica gita in montagna, Alan e Beverly provocano un incidente fatale: il crimine non rimarrà impunito. Spassosissimo corto dalle tinte inaspettatamente (un po’) dark.
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This mountain life di Grant Baldwin (Canada 2018, 77’) – versione orig. sott. ita
Affascinanti e minacciose allo stesso tempo, le Coast Mountains del British Columbia ispirano da secoli artisti ed esploratori. La maggior parte di noi raramente si avventura in ambienti così selvaggi, come fanno invece Martina Halik e sua madre, la sessantenne Tania, tentando una traversata di 2300 km dal Canada verso l’Alaska. Alla loro avventura si intrecciano ritratti di altri che hanno scelto questo stile di vita: un gruppo di suore che abitano in un monastero di montagna, un fotografo sopravvissuto a una valanga, un alpinista appassionato, un artista della neve, una coppia che ha vissuto isolata in montagna per circa 50 anni. This Mountain Life è un ritratto affascinante e profondo della passione dell’uomo per la montagna, sullo sfondo mozzafiato delle cime del British Columbia.
Mercoledì 9 agosto
La lunga corsa di Andrea Magnani (Italia 2022, 88’)
Per Giacinto il carcere è casa. È nato lì, e lì rimane per i primi anni, insieme a sua madre. È lì che impara a camminare e soprattutto a correre. Quando viene “scarcerato”, lo accompagna fuori Jack, un imponente agente di custodia, burbero ma gentile. Presentato in Concorso al 40° Torino Film Festival, il secondo film diretto da Magnani è incentrato su un personaggio indifeso e stralunato, simile al malinconico protagonista di Easy, il suo ispirato lungo d’esordio.
Alla presenza del regista Andrea Magnani
Giovedì 10 agosto
3000 anni di attesa di George Miller (Usa 2022, 108’)
Mentre partecipa a una conferenza a Istanbul, la dottoressa Alithea Binnie incontra un genio che le offre tre desideri in cambio della libertà. All’inizio l’accademica pensa di avere un’allucinazione, poi, da esperta di miti, pensa che l’offerta sia fallace. Diretto dal regista dei quattro capitoli di Mad Max, la saga di culto ambientata in un futuro distopico, 3000 anni di attesa è un fantasy curioso e naif, con una fiducia incondizionata nei confronti dell’immagine cinematografica, che ricorda le opere del miglior Terry Gilliam.
Venerdì 11 agosto
Videocracy – Basta apparire di Erik Gandini (Ita/Sve 2009, 85’)
Un ritratto lucido, spietato e senza sconti di trent’anni della televisione italiana, dall’avvento delle televisioni private alla fine degli anni Settanta al primo decennio del 2000, per dimostrare quanto il sistema televisivo e alcuni dei suoi protagonisti, Berlusconi su tutti, abbiano influenzato la società, i costumi e soprattutto la politica del nostro Paese.
Sabato 12 agosto
Morto Stalin se ne fa un altro di Armando Iannucci (Uk/Be 2017, 106′) – versione ita. sub. eng
Il film racconta gli eventi che seguirono la morte di Stalin, con i principali ministri impegnati in uno scontro, tanto efferato quanto tragicomico, per ottenere il potere supremo e la guida dell’Unione Sovietica. Un film dall’umorismo corrosivo e pungente, tipicamente british, tratto da un romanzo a fumetti francese, incentrato sulla morte del famoso dittatore sovietico, con interpreti del calibro di Steve Buscemi, Michael Palin, Jason Isaacs e Simon Russell Beale.
Domenica 13 agosto
Berlin Calling di Hannes Stöhr (Ger 2008, 105’) – versione orig. sott. ita
Diretto da Hannes Stöhr, il film ha per protagonista il dj di fama internazionale Paul Kalkbrenner nei panni del disc jockey Ickarus, con una grande passione per la musica techno, una certa dipendenza dalle droghe e una incipiente crisi creativa. Il binomio musica e sostanze, tutto genio e sregolatezza, non è nuovo al cinema, tuttavia Stöhr, regista e anche sceneggiatore, riesce a rinverdirlo, puntando tutto sulla fascinazione del linguaggio universale della musica elettronica e con un grande amore verso la capitale tedesca. Kalkbrenner si scopre un attore bravo ed efficace nel rappresentare praticamente sé stesso.
Lunedì 14 agosto
Leila e i suoi fratelli di Saeed Roustayi (Iran 2022, 165’) – versione orig. sott. ita
Girato con una maestria sbalorditiva dal giovane e talentuoso Saeed Roustayi, il film ha per protagonista la Leila del titolo, interpretata da una formidabile Taraneh Alidoosti, attrice già vista in diversi film di Asghar Farhadi. La giovane donna è in lotta con i suoi genitori, soprattutto col padre padrone, gretto ed egoista, per cercare di assicurare a sé stessa e ai suoi quattro fratelli un futuro migliore. Un film travolgente e fluviale sul fallimento e sulle storture del patriarcato goffo e morente dell’Iran contemporaneo, Paese dove il film è stato bloccato e boicottato dalle autorità.
Martedì 15 agosto
Frankenstein junior di Mel Brooks (Usa 1974, 105’)
Il capolavoro di Mel Brooks, una trascinante e irresistibile parodia del celebre romanzo di Mary Shelley, torna al cinema in una magnifica versione restaurata alla soglia del suo 50esimo anniversario! Non tutti sanno che l’idea alla base di Frankenstein Junior fu di Gene Wilder, partorita durante le riprese di Mezzogiorno e mezzo di fuoco. Mel Brooks era contrario, almeno finché Wilder non gli spiegò la sua idea: “e se raccontassimo la storia del nipote di Frankenstein, che non vuole avere nulla a che fare con quel pazzo del nonno?”.
Mercoledì 16 agosto
Ice Merchants di João Gonzalez (Portogallo, Francia, Regno Unito 2022, 14’)
Ogni giorno, padre e figlio si lanciano con un paracadute dalla loro vertiginosa casa appesa a una montagna, per recarsi al villaggio, molto lontano sotto di loro, dove vendono il ghiaccio che producono. Candidato al premio Oscar per il miglior corto animato.
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Return to Mount Kennedy di Eric Becker (USA 2018, 80’) – versione orig. sott. ita
Nel 1965 Jim Whittaker, il primo americano ad aver raggiunto la vetta dell’Everest, condusse il senatore Robert Kennedy alla prima salita di una remota montagna nello Yukon, intitolata al defunto presidente John Fitzgerald Kennedy, suo fratello. Cinquant’anni dopo, i figli dei membri del team originario – uno sguaiato ex manager di gruppi musicali come Mudhoney e R.E.M., un candidato alla carica di governatore e un giovane alpinista – si imbarcano in una spedizione per tornare su quella montagna e celebrare il legame speciale che li unisce. Con brani strumentali inediti di Eddie Vedder dei Pearl Jam, filmati e foto mai visti prima di Robert Kennedy, il documentario intreccia politica, alpinismo, diritti umani ed ecologia.
Giovedì 17 agosto
Wolfkin di Jacques Molitor (Be/Lux 2022, 90’) – versione orig. sott. ita
Il film racconta la storia di una madre e di un figlio, unitissimi nell’amore ma divisi dal destino. Attraverso la loro vicenda, Jacques Molitor vuole offrire uno sguardo intenso e originale su uno dei miti gotici più misteriosi e intriganti, e affrontare al tempo stesso in modo innovativo il genere horror, fondendolo con una critica sociale di rilevante attualità. Un fantasy/horror che ricorda vagamente Babadook nella lotta di una madre che mette il proprio figlio al di sopra di tutto.
Venerdì 18 agosto
La doppia vita di Madeleine Collins di Antoine Barraud (Francia 2021, 103′)
Judith (un’intensa Virginie Efira) conduce una doppia vita tra Svizzera e Francia. Da una parte ha Abdel, con cui sta crescendo una bambina, dall’altra Melvil, con cui ha due figli maschi. A poco a poco, questo fragile equilibrio fatto di menzogne e segreti crolla. Un film raffinato e sofisticato, incentrato sull’esplorazione di una identità doppia giunta al suo inevitabile punto di rottura.
Sabato 19 agosto
La notte del 12 di Dominik Moll (Fra 2022, 114’)
Il film si apre con una didascalia dove si riporta che il 20% degli omicidi commessi in un anno in Francia è destinato a rimanere senza un colpevole e avverte così il pubblico che la storia a cui sta per assistere è ispirata a uno di questi crimini impuniti. Un polar teso, rassegnato e malinconico, dalla narrazione sospesa e interrotta come l’indagine investigativa a cui ruota attorno, descritta e filmata in modo magistrale da Dominik Moll. Dopo l’ottimo Only the animals – Storie di spiriti amanti, Moll conferma di attraversare un momento artistico particolarmente felice e ispirato indagando su un microcosmo che, per estensione, rappresenta e riproduce fedelmente la nostra società.
Domenica 20 agosto
Eva contro Eva di Joseph L. Mankiewicz (Usa 1950, 138’) – versione orig. sott. ita
Scritto e diretto dal regista Joseph L. Mankiewicz, Eva contro Eva è uno dei massimi capolavori del cinema hollywoodiano, una straordinaria commedia drammatica sul lato oscuro del mondo dello spettacolo, dominato dalle spietate leggi della carriera e dell’arrivismo. Tratta da un racconto di Mary Orr, The wisdom of Eve, e uscita nelle sale nel 1950, nello stesso anno di Viale del tramonto, la pellicola è diventata un classico intramontabile. Vincitore di ben sei premi Oscar: miglior film, regia, attore non protagonista, sceneggiatura, costumi, sonoro.
Lunedì 21 agosto
Coma di Bertrand Bonello (Fra 2022, 80’) – versione orig. sott. ita
Un’adolescente, una cameretta, Barbie e Ken, lo schermo del pc e del cellulare. Fuori, la pandemia. Dentro, l’immaginazione che si scatena, libera e irriverente come tutti i film del francese Bertrand Bonello. Coma, una delle opere più originali dell’anno, è il suo ultimo lavoro, dedicato alla figlia e al periodo, sospeso e incerto, trascorso fra le mura di casa.
Martedì 22 agosto
After Work di Erik Gandini (Svezia 2023, 81’)
La nostra è una società basata sul lavoro. Fin dall’infanzia ci viene insegnato ad essere orientati al risultato e competitivi. Però, la maggior parte dei lavori esistenti oggi potrebbe scomparire entro i prossimi 15 anni per via dell’automazione e dell’intelligenza artificiale. Potremmo presto dover ripensare al ruolo che il lavoro ha nelle nostre vite come elemento centrale della nostra esistenza. Un documentario che vuole aprire un dibattito sul nostro rapporto con il lavoro e su come potrebbe essere un’esistenza libera dal lavoro, attraverso storie contemporanee in quattro diversi angoli del mondo.
Mercoledì 23 agosto
Mademoiselle di Park Chan-wook (Cor 2016, 145’)
Un ménage à trois dall’irrefrenabile e irresistibile carica erotica (era dai tempi di La vie d’Adèle che non si vedevano scene di sesso lesbico così esplicite e dirette). Park Chan-wook dà vita a una messa in scena perfetta e raffinata, con un’incredibile cura per i dettagli e con movimenti di macchina sinuosi e avvolgenti. Un virtuosismo e un tecnicismo esasperati messi al servizio di una storia (divisa in tre atti) di inganni, tradimenti, ribaltamenti di ruoli e twist narrativi ambientata nella Corea degli anni ’30, durante l’occupazione giapponese. Un film sofisticato e “femminista”, libero e sfrontato, barocco e provocatorio.
Giovedì 24 agosto – Lo sguardo sulle Apuane
Il sasso di Bruno Bozzetto (Italia 1985, 7’)
Una “comica” breve ed esilarante di Bruno Bozzetto. Presentata “fuori concorso” al Festival di Trento, costituì un “saluto sorridente” all’inizio di ciascuna proiezione. Il cinema muto delle comiche d’inizio secolo rivive in chiave moderna, dando luogo a uno spettacolo in cui l’imprevisto, la mimica e il ritmo indiavolato emergono come primitivo e insostituibile “cuore” della comicità. Premiato al Festival di Trento 1985.
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Cosa c’è sotto le nuvole di Alberto Grossi (Italia 2004, 16’)
Le Alpi Apuane, conosciute in tutto il mondo per i marmi che da esse vengono estratti, sono violentate in un modo che non ha precedenti; ogni anno spariscono milioni di metri cubi di montagna. Per fronteggiare la forte concorrenza dei Paesi in via di sviluppo si fa ricorso, in maniera indiscriminata, a tecnologie e metodi di lavorazione aggressivi e sfrenati; se a questo si aggiunge che il business del momento è rappresentato dalla produzione di carbonato di calcio, la cui materia prima è il sasso, il quadro distruttivo assume dimensioni catastrofiche. Ci si chiede, allora, se è civiltà ridurre i monti in farina, se è progresso. Il racconto a un fantomatico professore fa emergere il cambiamento in atto nelle cave apuane, dove spariscono le montagne, spariscono i mestieri, spariscono storie e tradizioni locali, spariscono quei sentieri sui quali si è sviluppata la storia del luogo, anche quella più recente del periodo della Liberazione. Spariscono prima i luoghi dei ricordi: è il nuovo diritto dell’uomo tecnologico?
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Aut out di Alberto Grossi (Italia 2010, 14’)
Ogni anno, oltre quattro milioni di metri cubi di montagna vengono asportati dalle Alpi Apuane, dove la distruzione viene chiamata produzione, le cave agri marmiferi, o si nomina Strada dei marmi quella in cui transitano più camion con polveri e sassi che non con blocchi di marmo. Nonostante l’enorme sacrificio ambientale e sociale, con scempio di ambienti floristici di pregio, di falde acquifere e sorgenti, con il dissesto causato a strade e vallate e la minaccia alla salute pubblica, i problemi economici e di occupazione di una delle province più fortunate, per clima e ricchezza ambientale, e più depresse d’Italia, non sono ancora stati risolti. Si devasta senza pietà un ambiente che la natura ha impiegato centinaia di milioni di anni per generare.
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Cave Cavem di Alberto Grossi (Italia 2019, 30’)
Le Alpi Apuane ricche di biodiversità, di cultura, di storia, di paesaggi straordinari e di acqua vengono scavate al ritmo di 3000 tonnellate l’ora, ma per l’80% è polvere per le multinazionali del carbonato di calcio, sono saccheggiate in modo spietato e senza rispetto delle regole. Una distruzione ambientale senza precedenti che compromette le ingenti risorse idriche destinate ai territori sulla costa toscana da Massa a Livorno.
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Carie di Achille Mauri, Marzio Nardi (Italia 2020, 25’)
Carie è il risultato di un viaggio durato mesi, nato grazie all’ossessione di Marzio per quegli spazi che una persona normale riterrebbe, semplicemente, brutti. Dopo la prima giornata passata in quelle voragini bianche ci siamo resi conto che la situazione era ben più complessa di quanto pensassimo. Quelle linee perpendicolari custodivano una quantità infinita di paradossi: come faceva qualcosa di così bello ad essere nato dalla distruzione sistematica di una montagna? Più giorni passavamo lì e più dovevamo fare i conti con i controsensi. Così abbiamo cominciato a fare domande a chi, lì, ci viveva: minatori, geologi, ambientalisti. E poi noi, gli scalatori. Ogni individuo concepiva le cave delle Apuane secondo un punto di vista direttamente collegato alla sua attività. A collegarci tutti c’era il fascino con cui il marmo, elemento apparentemente privo di vita, aveva catturato le nostre menti.
alla presenza di Alberto Grossi
Venerdì 25 agosto
Victoria di Sebastian Schipper (Ger 2015, 140’)
Victoria è una madrilena trapiantata a Berlino dove lavora come barista. Una notte, all’uscita da un locale notturno, conosce il carismatico Sonne e il suo gruppo di amici. Dapprima all’insegna del flirt e della goliardata giovanilistica, l’incontro comincia pian piano a svelare un fondo oscuro ed enigmatico. Girato in un unico, fluviale e formidabile piano sequenza, Victoria è un poema notturno sull’autodistruzione giovanile, messo in scena con un realismo impressionante e scioccante.
Sabato 26 agosto
Passeggeri della notte di Mikhaël Hers (Fra 2022, 111’) – versione orig. sott. ita
Dopo il meraviglioso e struggente Quel giorno d’estate, Mikhaël Hers dirige Charlotte Gainsbourg in Passeggeri della notte, film intenso e rarefatto che racconta la Parigi degli anni ’80 tramite le voci che passano alla radio. Elisabeth è rimasta ad accudire i due figli dopo essere stata lasciata dal marito. Accetta, così, un lavoro notturno in una radio, dove una sera conosce Talulah, una giovane senzatetto che porterà un inaspettato vento di cambiamento all’interno della sua famiglia. Il film è stato presentato in concorso al 72º Festival di Berlino.
Domenica 27 agosto
Bande à part di Jean-Luc Godard (Fra 1964, 95’) – versione orig. sott. ita
Un giorno Arthur e Franz, due giovani parigini a corto di soldi, conoscono e si innamorano entrambi della bella Odile. La ragazza vive con sua zia e un maggiordomo che nasconde una forte somma di denaro; i due convincono Odile ad aiutarli a rubare i soldi per poi scappare con loro. Nel portare in scena questa scombinata banda di aspiranti malfattori, in cui figura Anna Karina, alla sua quarta prova col regista e all’epoca sua moglie e musa ispiratrice, Godard sa bene come muoversi all’interno dei generi, tra noir, commedia dei sentimenti e burlesque.
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INFO
Tutte le proiezioni e gli eventi sono a ingresso gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili e si tengono presso la Manifattura Tabacchi di Firenze – Ingresso da Via delle Cascine n.35 o da Via Tartini 11 – Firenze.
Inizio proiezioni ore 21.15
Bar, ristoranti e food truck chiudono alle 24.00
È possibile usufruire in arena di cuffie per ascoltare l’audio dei film con il miglior sonoro possibile.
In caso di pioggia forte la comunicazione di un eventuale annullamento sarà data sui canali social di Manifattura e/o Stensen entro le ore 20.00 del giorno stesso.
(NON SOLO) CINEMA IN MANIFATTURA 2023
Un progetto di Manifattura Tabacchi e Fondazione Culturale Niels Stensen
Programma a cura di Michele Crocchiola e Carlo Pellegrini
Contatti:
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