Sul finire della stagione, con l’arrivo dell’estate, il cinema Astra offre una nuova occasione di incontro con registi, attori ed esperti, in dialogo con il nostro pubblico. Ecco gli appuntamenti:

martedì 13 giugno abbiamo il piacere di ospitare due star internazionali: l’attrice Charlotte Rampling e il regista Jonathan Nossiter per la presentazione del film Last Words, preceduta da una chiacchierata immersa nella storia del cinema.

  • ore 19.30: incontro Masterclass con Charlotte Rampling e Jonathan Nossiter, un’ora di dialogo a contatto con la storia della settima arte; conducono Marco Luceri (coordinatore del gruppo toscano del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani) e Michele Crocchiola (direttore della Fondazione Stensen). Per la Masterclass l’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite.it
  • ore 21.00: Charlotte Rampling e Jonathan Nossiter presentano il film in prima visione Last Words, un percorso di rinascita di un giovane sopravvissuto a una catastrofe ambientale, che riscopre la memoria visiva dell’umanità grazie a un archivio di pellicole cinematografiche. Biglietti in prevendita su Liveticket.it.

Il 16 giugno alle 21.00 Erik Gandini, regista italo-svedese autore del celebre documentario La teoria svedese dell’amore e di Videocracy,presenta il suo nuovo progetto, After Work. Come sempre intenzionato a far riflettere su tematiche significative legate all’attualità, Gandini anche nel suo nuovo film (che vede la partecipazione di Noam Chomsky), vuole aprire un dibattito sul nostro rapporto con il lavoro e su come potrebbe essere un’esistenza libera dal lavoro, quando tante delle nostre attività saranno sostituite dall’Intelligenza artificiale.

Il 21 giugno alle 21.00 Luca Criscenti (regista) e Tomaso Montanari (storico dell’arte e saggista),presentano La versione di Anitadedicato a una delle più importanti figure femminili rivoluzionarie, Anita Garibaldi. Un docu-film sulla storia della giovane eroina brasiliana, la sua vita di donna, di combattente, di moglie e di madre, a duecento anni dalla sua nascita: una storia narrata in prima persona dalla stessa Anita, in un racconto che stabilisce un ponte tra due epoche, tra ieri e oggi, attualizzando una vicenda che dice molto anche del nostro presente.