
Il cineforum del mercoledì al Garibaldi di Prato
Dal 15 Ottobre all'10 Dicembre 2025, nove appuntamenti con la rassegna CineFo', il cineforum del mercoledì al Garibaldi di Prato.
Dal 15 Ottobre all'10 Dicembre 2025 @Cinema Il Garibaldi di PratoDescrizione
CineFo’
Il cineforum del mercoledì al Garibaldi di Prato.
Dal 15 Ottobre all’10 Dicembre 2025
Al Garibaldi di Prato torna il Cineforum con una nuova stagione che presenterà un ciclo di bellissimi lungometraggi, molto diversi tra loro, capaci di farci riflettere sulle contraddizioni della società contemporanea. Una bella occasione per partecipare attivamente all’appuntamento settimanale più cinefilo in città. Un “club” per spettatori curiosi, interessati, appassionati e “divoratori” di cinema di qualità. Una selezione di storie raccontate da importanti registi del panorama internazionale per parlare di temi profondi ed universali. Molti i titoli proposti in versione originale, con sottotitoli in italiano, per restituire le atmosfere e il “suono” dei film così come pensati dai registi.
A presentare e moderare le serate Carlo Pellegrini, architetto e grande appassionato di cinema, con anni di esperienza in rassegne e incontri cinematografici.
Rassegna realizzata in collaborazione con la Fondazione Culturale Stensen di Firenze in partnership con Fonderia Cultart, Associazione Fil Rouge unità locale Prato.
15 Ottobre – 10 Dicembre 2025
Proiezioni mercoledì ore 20.30
Tutte le proiezioni e gli incontri si terranno al Cinema Il Garibaldi di Prato – Via Garibaldi 69
(parcheggio più vicino, piazza Mercatale)
Ingresso:
Biglietto unico a proiezione € 7,50
Programma Ottobre – Dicembre 2025
Mercoledì 15 ottobre, ore 20.30
Familia di Francesco Costabile (Italia 2024, 120’)
Per iniziare la nuova stagione de del Cineforum abbiamo deciso di partire dal film selezionato per rappresentare l’Italia ai prossimi premi Oscar 2026. Tratto dall’autobiografia di Luigi Celeste dal titolo “Non sarà sempre così” (edito da Piemme), “Familia” racconta la storia di Gigi, un ragazzo di vent’anni che vive con la madre Licia e il fratello Alessandro. Nessuno di loro vede Franco, padre e marito, da quasi dieci anni, da quando è stato allontanato dopo aver avvelenato le loro vite con violenze e continui soprusi. “Familia” è un film che racchiude in sé tanti stilemi di genere, dal lungometraggio autobiografico alla tragedia greca, dal thriller all’”horror”. Un’opera che affronta una materia “incandescente” calcando la mano e i toni e che si avvale di un ottimo cast. Saprà conquistarvi? Sicuramente vi farà discutere!
“Sospiro dopo sospiro, attimo dopo attimo, una costruzione narrativa pronta ad esplodere.”
Mercoledì 22 ottobre, ore 20.30
Una sconosciuta a Tunisi di Mehdi Barsaoui (Francia/Tunisia 2024, 123’)
Aya ha quasi trent’anni, vive ancora con i genitori nel sud della Tunisia e ogni giorno viaggia su un minivan per raggiungere l’hotel per turisti in cui lavora come cameriera. Sopravvissuta a un incidente stradale, ma creduta morta, Aya trova inaspettatamente l’occasione per fuggire. Raggiunta Tunisi, affronta con coraggio una nuova vita con una nuova identità, ma una donna tunisina può fuggire al proprio destino? “Una sconosciuta a Tunisi” è un film che si ispira ad un fatto di cronaca avvenuto dopo la rivoluzione del 2011. La vicenda porta dentro le contraddizioni della nuova società tunisina, finalmente libera dal giogo del dittatore Ben Ali, ma ancora immersa in un clima di oppressione e corruzione. Un lungometraggio che parla di traumi e rinascite. Un racconto intenso ed avvincente, immerso in una Tunisia sospesa tra oppressione e speranze, attraverso lo sguardo di una donna in fuga dal suo destino.
“Morire per rinascere.”
Mercoledì 29 ottobre, ore 20.30
La valle dei sorrisi di Paolo Strippoli (Italia 2025, 122’)
Sergio è il nuovo insegnante di educazione fisica di Remis, un piccolo paesino nascosto in una valle isolata tra le montagne italiane. Qui nel 2009 un terribile incidente ferroviario ha causato 46 vittime ma, nonostante questo, gli abitanti del paese sono insolitamente felici, sempre sorridenti e di buon umore. Anche Sergio nasconde un dolore personale e l’impatto con i sorrisi degli abitanti di Remis lo porterà a scoprire un inquietante verità… “La valle dei sorrisi” è un film stratificato che utilizza l’ “horror” come pretesto. Un film che non cerca di spaventare a tutti i costi, ma scava nei nervi scoperti della nostra società; nel bisogno disperato di apparire felici; nella paura di affrontare il dolore e nella tentazione di delegarlo a qualcun altro.
“Accogliere il dolore significa concedersi la possibilità di essere davvero felici.”
Mercoledì 5 novembre, ore 20.30
L’ultimo turno di Petra Volpe (Svizzera 2025, 92’)
In un ospedale svizzero l’infermiera Floria Lind affronta un’estenuante giornata di lavoro in reparto tra codici rossi, pazienti dal carattere difficile o in attesa di risposte, richieste di interventi continui e una grave mancanza di personale. Una corsa contro il tempo per la vita o per la morte degli altri, nel tentativo di rendere invisibile ciò che Floria prova e sente, e col rischio di un crollo che pare essere perennemente in agguato. Ve li ricordate gli “eroi”, subito dimenticati, dell’epoca del covid? Questo film racconta la storia di una di loro. “L’ultimo turno” (il titolo originale è “Heldin” ovvero eroina in tedesco) è un “tour de force” dai ritmi da thriller che prende spunto da uno studio, condotto per conto della sanità Svizzera, che ha stimato che entro il 2040 mancheranno circa 40mila infermieri e che la domanda di professionisti socio-sanitari non potrà più essere soddisfatta a partire dal 2029. “L’ultimo turno” è un film che parla dell’umanità che sta dietro alla professionalità. Nonostante la fatica, nonostante i turni, nonostante i “fallimenti” e nonostante la scarsa considerazione sociale.
“Un fantastico piano-sequenza che racconta la storia di una super eroina senza super poteri”
Mercoledì 12 novembre, ore 20.30
After the Hunt di Luca Guadagnino (Usa/Italia 2025, 139’) – Versione originale inglese con sottotitoli in italiano
L’atmosfera di “After the Hunt” è chiara da subito, un rumore incessante e ansiogeno delle lancette scandisce il tempo della protagonista. Julia Roberts interpreta Alma, una professoressa universitaria che tiene delle serate informali a casa sua, dove tra un calice di vino e una battuta si discorre di filosofia tra colleghi insegnanti e allievi. Quando la vicinanza con gli studenti, ed in particolare con Maggie Price, diventa eccessiva, scoppia il caso… L’ultima fatica registica di Luca Guadagnino è un film “presuntuoso”, intrigante ed enigmatico che, raccontando una storia di molestie, segreti sepolti e conflitti di potere all’interno dell’Università di Yale, sembra fatto apposta per scatenare il dibattito. “After the hunt” si confronta con il tema del #metoo e lo fa mettendo in scena un “thriller filosofico”, elegante e dal cast sontuoso, per aprire una discussione sulle derive più rigide dell’etica contemporanea. Chi sono le vittime? Chi i carnefici? Qual’ è la verità? Quante bugie servono per scoprirla? Quando si tratta di molestie sessuali la presunta vittima ha sempre e comunque ragione? Sarete voi che, fotogramma dopo fotogramma, deciderete di accettare queste lucide provocazioni intellettuali sul concetto di verità nella società contemporanea…
“Un film che costringe a guardare in faccia ciò che non vogliamo vedere.”
Mercoledì 19 novembre, ore 20.30
Aragoste a Manhattan di Alonso Ruizpalacios (USA 2024, 139’) – Versione originale inglese con sottotitoli in italiano
In un frequentatissimo ristorante di New York, il “The Grill”, lavorano una moltitudine di persone tra cuochi, personale di sala e uffici. Si tratta in gran parte di immigrati senza permesso di soggiorno, latinoamericani per lo più, ma anche maghrebini e mediorientali, a questi si aggiungono, naturalmente i locali, provenienti da ogni quartiere della Grande Mela. Un miscuglio di volti, colori e lingue diverse che lavorano fianco a fianco, si scontrano e si sostengono. Un intero mondo stipato in un luogo limitato, che cerca unprecario punto di contatto nell’inglese, lingua “franca” imparata sul campo, ma che, di fatto, non tutti comprendono… “Aragoste a Manhattan” vi farà dimenticare qualsiasi reality a tema “cucina” per raccontarvi una storia di “differenze” e solitudini che si incontrano. Il microcosmo, di cui seguiamo le vicende, all’interno del grande ristorante newyorkese dove è ambientata l’intera vicenda narrata, diviene metafora del vivere contemporaneo. Tutto il film, che gira intorno alla storia d’amore tra il cuoco Pedro e la cameriera Julia, è una drammatica storia corale che assume contorni da commedia grottesca, affondando le radici nella satira sociale e condendo il tutto con un sottofondo poliziesco (sono scomparsi 800 dollari da un registratore di cassa e va trovato un colpevole). Insomma, è un film che coscientemente deraglia e spiazza, corre e si ferma, divaga ed implode come una surreale sinfonia.
“Una tragicommedia in bianco e nero per raccontare le dinamiche del capitalismo e della globalizzazione.”
Mercoledì 26 novembre, ore 20.30
Bugonia di Yorgos Lanthimos (Usa 2025, 117’) – Versione originale inglese con sottotitoli in italiano
Un tizio squinternato e suo cugino rapiscono la potente amministratrice delegata di una multinazionale credendola un’aliena intenzionata a danneggiare l’umanità. Il nuovo film di Yorgos Lanthimos non va preso sul serio o forse sì. “Bugonia” racconta la storia (fantascientifica?) della deriva culturale della società contemporanea. Tra complottisti che sembrano usciti da un film horror di fantascienza, multinazionali capitanate da donne manager senza scrupoli, terrappiattisti e poliziotti dagli inquietanti segreti, farete un viaggio allucinato ed ironico nell’America trumpiana. “Bugonia” prosegue il discorso che il regista greco aveva già intrapreso con il precedente “Kinds of Kindness”, ma in modo ancor più compiuto e solido. Pur essendo un remake (“Save the green planet” di Jang Joon-hwan), Lanthimos fa suo il film e lo costruisce con la lucida follia, che ormai abbiamo imparato a (ri)conoscere, lavorando su ironia, eccessi e soprattutto sui suoi personaggi. È per questo che Emma Stone e Jesse Plemons finiscono per essere perfetti, ed insostituibili, per incarnare lo spirito del film. Preparatevi a vedere un film pazzo come questo mondo, nel quale ormai la realtà ha superato la distopia.
“L’impollinazione è come il sesso, però è più pulita.”
Mercoledì 3 dicembre , ore 20.30
Il sentiero azzurro di Gabriel Mascaro (Brasile 2025, 85’)
Brasile, futuro prossimo venturo. Tereza ha 77 anni e ha trascorso tutta la sua vita in una piccola città industrializzata dell’Amazzonia, fino a quando un giorno riceve un ordine dal governo che le impone di trasferirsi in una colonia residenziale per anziani, un’area isolata dove vengono portati a “godersi” gli ultimi anni della loro vita. Tereza si rifiuta di accettare questo destino imposto e decide di intraprendere un viaggio, attraverso il Rio delle Amazzoni, restando padrona del proprio destino e della propria vita a dispetto dell’autorità. il regista brasiliano Gabriel Mascaro ci porta con sé in un ipnotico viaggio lungo le magiche acque del Rio delle Amazzoni a scoprire perché vale la pena rimettersi in gioco anche quando ci si avvicina al traguardo della vita. “Il sentiero azzurro” parte come una storia distopica per diventare un film pieno di voglia di vivere e di immagini bellissime. Divertente, malinconico, ironico e grottesco, “O último azul” (questo il titolo originale) è la storia di una fuga che diviene viaggio verso la riscoperta di sé stessa da parte di Tereza, la magnifica protagonista interpretata da Denise Weinberg. Scoprirete un film intriso di ottimismo…
“Il futuro è per tutti”
Mercoledì 10 dicembre, ore 20.30
Un semplice incidente di Jafar Panahi (Francia/Iran 2025, 102’)
Una famiglia composta da marito, moglie incinta e figlioletta sta tornando di notte a casa, percorrendo in macchina una strada dissestata. Dopo aver investito e ucciso un cane randagio l’automobile accusa un problema tecnico, e i tre trovano aiuto in un piccolo spaccio, dove però il marito viene guardato con sospetto da Vahid, uno dei due proprietari. Quell’uomo all’apparenza così mite e padre di famiglia potrebbe in realtà essere il sadico Eghbal, che perse una gamba in Siria e si fece una nomea di torturatore. Che fare? Per chiudere la prima parte del nostro Cineclub non poteva mancare il film vincitore della Palma D’Oro all’ultimo Festival di Cannes e candidato (a rappresentare la Francia) ai prossimi premi Oscar. “Un semplice incidente” è l’ultima fatica cinematografica di uno dei maggiori esponenti del cinema iraniano, Jafar Panahi. Con questo film il regista di Miyaneh dirige un “on the road” morale, dove ad essere preso di mira non è tanto il regime, quanto la responsabilità del singolo individuo all’interno del “sistema”. Un film perfetto per riflettere sull’inutilità della vendetta, e sulla debolezza della morale di fronte all’efferatezza della dittatura.
“Un esperimento narrativo, un atto di coraggio, una dichiarazione d’amore al cinema come strumento di resistenza.”