L’ospite

Il nuovo film del fiorentino Duccio Chiarini: una rappresentazione leggera e profonda dell'amore oggi. Il 3, 6 e 12 settembre alla presenza del regista.

dal 3 settembre 2019

Descrizione

L’OSPITE di Duccio Chiarini (Ita/Fr 2018, 94′)

 

Guido ha una relazione con Chiara, che viene messa in crisi dalla possibilità che lei sia rimasta incinta. Mentre Guido si sente pronto per la paternità, Chiara ci vuole pensare. Nell’attesa, Guido, sperando di farle cambiare idea, se ne va di casa ottenendo ospitalità sia dai suoi genitori che dagli amici. Avrà modo di diventare testimone di storie che non conosceva fino in fondo…

 

Duccio Chiarini, dopo l’esordio nel lungometraggio di finzione Short Skin, fa ancora centro grazie anche alla scelta, nel ruolo dei due protagonisti, di Daniele Parisi e Silvia D’Amico (chi li ha visti in Orecchie non può averli dimenticati).

Questa volta Chiarini riesce in un’impresa che non è da tutti: riesce a trasformare un saggio di sociologia in un film leggero e profondo al contempo. Non sappiamo se abbia letto “Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi” di Zygmunt Bauman. Sta di fatto però che lo sguardo di Guido sui campeggi affettivi che lo circondano è analogo a quello dello studioso che in quel libro, tra le altre cose, dichiarava che uomini e donne del nostro tempo “sono ansiosi di instaurare relazioni e al contempo timorosi di restare impigliati in relazioni ‘stabili’, per non dire definitive, poiché paventano che tali relazioni possano comportare oneri e tensioni che non vogliono né pensano di poter sopportare”.

È esattamente ciò che accade alle persone che il protagonista si vede intorno, a partire da Chiara che, una volta sperimentato ciò che accade nella prima sequenza del film, entra in crisi anche perché tra loro “non c’è più la passione”. Anche a casa dei genitori di lui la passione si è spenta da decenni. Sembra però resistere la forza di un legame che non è costretto dalle convenzioni e che supera anche i quotidiani dissidi. Dissidi di fronte all’insorgere dei quali la generazione che Chiarini porta sullo schermo sembra assolutamente impreparata.

Alla prima incrinatura ciò che si era sognato si rivela reale e allora si vuole tornare a sognare…

(Giancarlo Zappoli, Mymovies)